Cosa facciamo

Cosa facciamo

Scuolemigranti riunisce associazioni molto varie per storia, orientamento politico, ispirazione laica o religiosa, tutte ugualmente impegnate nell’insegnamento gratuito dell’italiano. Ogni associazione sceglie come operare, in base alle risorse di cui dispone e ai legami intessuti nel contesto locale. Anche le sedi dove svolgiamo i corsi sono di vario tipo: biblioteca, centro sociale, parrocchia, casa del popolo, centro sportivo, istituto scolastico. Nella Tav.1 trovi la distribuzione territoriale delle associazioni, target adulti (A) e bambini e ragazzi (B), ragione sociale, numero di sedi, anno di adesione alla Rete.

Adulti
Conosci un migrante che cerca dove studiare l’italiano? Sulla mappa torvi le scuole della Rete con indirizzo, orari, livelli, contatti. Trovi inoltre le sedi dei CPIA, centri di istruzione pubblica per adulti.

Le nostre scuole organizzano i corsi in base alla competenza linguistica del migrante: corso base, livello A1, A2, B1 e B2. In genere per gli analfabeti riserviamo un corso specifico. La didattica si estende al di fuori della classe con passeggiate didattiche, attività sociali, esperienze di cittadinanza attiva. Gli allievi posso conseguire un certificato CELI.

Ogni anno iscriviamo 10.000 migranti adulti, come illustra la Tav. 2. L’Osservatorio analizza chi sono, la loro età, paese di provenienza, livello di istruzione, lingue conosciute e altri aspetti utili per rimodulare di anno in anno la didattica.

Bambini, ragazzi, familiari
Nella tav.4 trovi le nostre associazioni che, oltre a corsi per adulti, fanno attività con minori: laboratori di italiano nelle scuole, doposcuola e aiuto allo studio, centri educativi per sviluppare la creatività. Alcune associazioni si dedicano a minori stranieri lontani dalla famiglia: centro diurno, corso di lingua, inserimento a scuola, educazione all’autonomia, tutela legale e avviamento al lavoro.

Genitori
Offriamo l’intervento del mediatore culturale per gli incontri genitori – insegnanti. Il mediatore facilita l’iscrizione a scuola dei figli in età scolare, soprattutto se arrivano quando l’anno scolastico è cominciato e le classi sono piene. Per abbassare le resistenze del preside, dei docenti (e dei genitori italiani), può risultare decisivo l’impegno delle nostre associazioni, nell’insegnare l’italiano al nuovo alunno e seguirlo oltre l’orario scolastico.

Seguendo il modello “scuola aperta”, stiamo sviluppando una collaborazione con la scuola, che concede spazi dell’istituto, in cambio di attività formative sia per gli alunni che per i loro familiari.

Per approfondire i dati vedi Pubblicazioni della Rete.