Orientamento

Orientamento

L’Osservatorio del servizio Discol incontra crescenti difficoltà nel gestire l’arrivo di neo alunni con 14 anni e più da iscrivere in un istituto di istruzione superire. Di qui la riflessione in corso nella Rete in merito all’orientamento scolastico degli adolescenti con origine migratoria. Consideriamo tre gruppi nei quali, oltre lo scoglio della lingua, si aggiungono altri fattori di disorientamento.

A) ragazzo/ragazza con 14 anni e più, che arriva con ricongiungimento familiare: si trova inserito in un nucleo parentale da conoscere o riconoscere, è lontano da amici e parenti con cui è cresciuto, ha studiato in un sistema scolastico diverso dal nostro
B) adolescente immigrato senza genitori (minore non accompagnato): la famiglia ha partecipato al viaggio e al suo progetto, che può includere anche l’istruzione, ma soprattutto l’obiettivo lavoro, guadagno, autonomia personale, sostentamento economico dei familiari in patria
C) alunno di famiglia immigrata, che ha svolto il primo ciclo nella scuola italiana: deve scegliere come proseguire gli studi.

Scuolemigranti si propone di sperimentare un servizio di orientamento, in grado di accogliere e rispondere alle diverse esigenze dei ragazzi e delle ragazze di origine migratoria. Il servizio dovrebbe, inoltre, rubricare sia le difficoltà soggettive che quelle dovute all’offerta formativa, ai fini di suggerire qualche cambiamento nel sistema.

Criticità dal lato dei soggetti
Le scelte dell’alunno e dei genitori vengono pesantemente condizionate da:
– difficoltà di conoscere le articolazioni del sistema scolastico, dopo il primo ciclo di istruzione (distinguere la varietà degli indirizzi, durata, diplomi, sbocchi professionali, ecc.)
– rifiuto dell’alunno verso lo studio, per chi è in ritardo rispetto all’età scolastica
– disagio dell’adolescente neo inserito in una famiglia con cui ha scarsa confidenza
– urgenza di raggiungere autonomia economica nel minore con la famiglia in patria.

Criticità dal lato dell’offerta di istruzione e formazione
Per gli alunni con 14 anni e più, il sistema presenta notevoli carenze:
– carenza di istituti di istruzione superiore disponibili a inserire alunni neo arrivati;
– vincolo in accesso di fornire documenti difficili da produrre (traduzioni giurate, ecc.)
– carenza di corsi di italiano organizzati dalla scuola per l’inserimento di alunni non italofoni; il compito viene affidato quasi esclusivamente a scuole di italiano del Terzo settore
– corso di italiano e terza media proposti dal CPIA, come primo step per accedere all’istruzione superiore
– carenza di mediatori linguistici esperti nel dialogo famiglia- scuola.

L’insieme di queste criticità conducono gli alunni di origine straniera a scelte diverse e spesso riduttive rispetto ai coetanei italiani, come documentano le statistiche: incidenza di alunni che non proseguono lo studio dopo il primo ciclo, alto tasso di abbandoni nei primi due anni delle superiori, scelta prevalente per indirizzi professionali.